EXPANSIS MANIBUS

Un dialogo tra opere di arte tradizionale Dayak, Lobi e una scultura di Agenore Fabbri / A dialogue between traditional works Dayak, Lobi and a sculpture by Agenore Fabbri. Da Aprile a Onzo e Cosio d’Arroscia

Agenore Fabbri, Omaggio a Lucio Fontana. Bronzo, 1969

La traduzione letterale è “con le mani tese”, ma questa espressione viene comunemente usata sia nella letteratura religiosa cristiana sia nella descrizione di opere d’arte a soggetto religioso.
Le braccia sono alzate, rivolte verso il cielo.
E’ tra le invocazioni ancestrali più diffuse e istintive, forse è il modo più antico ed autentico per stabilire un rapporto con il Mistero, da sempre metaforicamente posto in cielo.
La Cinesica e la Prossemica, scienze che studiano il linguaggio del corpo e del suo porsi in relazione con gli altri e lo spazio, collocano questa postura in relazione diretta con il funzionamento del nostro cervello: È scientificamente provato che il cervello ha maggiori connessioni con le mani che con qualsiasi altra parte del corpo. Allan Pease, psicoterapeuta esperto in comunicazione e linguaggio del corpo, ha condotto un esperimento con otto diversi oratori, che hanno tenuto una serie di discorsi di una decina di minuti ciascuno con un pubblico sempre diverso. E’ stato loro chiesto di usare questi tre gesti durante i loro discorsi. Dallo studio è emerso che gli oratori che usavano maggiormente i palmi verso l’alto hanno ottenuto 84% dei consensi da parte del pubblico, il 52% invece quando pronunciavano il medesimo discorso tenendo i palmi verso il basso e solo il 28% quando usavano il pugno chiuso con il dito puntato.
E’ naturale che l’arte, linguaggio universale dell’umanità, usi questa forma per evocare l’urgenza di porsi in relazione con il Mistero.

Vi proponiamo quindi un dialogo tra Oranti ( questo è il nome che abbiamo scelto in occidente per questo tipo di opere) provenienti da tempi e luoghi lontani tra loro
– La figura Hampatong Pantak – o- Patong Pantak evoca il guardiano del popolo Dayak
Kalimantan occidentale, isola del Borneo, Indonesia.
Hampatong ( da patong, che nella lingua Dayak significa statua ) è il termine usato per gli antenati e le figure protettive fatte di duro “legno di ferro”, che i Dayak del Borneo allestivano nei luoghi di sepoltura come sculture commemorative in onore dei morti, o davanti ai loro spazi comunitari come guardiani. Questo ‘hampatong’ ha le braccia sporgenti orizzontalmente, inserite a sinistra e a destra. Gli ‘hampatong pantak’ sono responsabili della protezione del villaggio dagli spiriti maligni. Il gesto delle braccia tese a sinistra ed a destra si riferisce a una danza rituale dei Dayak, in cui con movimenti simili gli spiriti buoni e utili sono invitati a visitare i Dayak.
-La figura Bateba, del popolo Lobi ( Burkina Faso ) evoca un antenato ancestrale che ha la funzione di proteggere il villaggio mediante la costante comunicazione con gli Spiriti.
Come sempre accade nelle culture extraeuropee, il messaggio affidato alla statua è limpido e dichiarato dal linguaggio gestuale, ben incardinato in un sistema di relazione costantemente vivificata tra visone del mondo e vita quotidiana.
-L’opera di Agenore Fabbri, ( Omaggio a Lucio Fontana, Bronzo- 1968, cm 160x80x35 )pur lontana nel tempo e nel linguaggio estetico dalle altre due, parla la stessa lingua, quella di una umanità bisognosa di conforto e di un aiuto più grande: l’uovo racchiuso al suo interno, strepitoso omaggio a Lucio Fontana, contiene una speranza di grande attualità.


The literal translation is “with outstretched hands”, but this expression is commonly used both in Christian religious literature and in the description of works of art with a religious subject.
The arms are raised, facing the sky.
It is among the most widespread and instinctive ancestral invocations, perhaps the most ancient and authentic way to establish a relationship with the Mystery, which has always been metaphorically placed in heaven.
Kinesics and Proxemics, sciences that study body language and its relationship with others and space, place this posture in direct relationship with the functioning of our brain: It is scientifically proven that the brain has greater connections with hands than with any other part of the body. Allan Pease, a psychotherapist expert in communication and body language, conducted an experiment with eight different speakers, who gave a series of talks lasting about ten minutes each with an ever-changing audience. They were asked to use these three gestures in their speeches. The study found that speakers who used the palms up the most obtained 84% of the consensus from the audience, 52% when they delivered the same speech holding the palms down and only 28% when they used the clenched fist with pointing finger.
It is natural that art, the universal language of humanity, uses this form to evoke the urgency of relating to the Mystery.

We therefore propose a dialogue between Orants (this is the name we have chosen in the West for this type of work) coming from distant times and places.


– The Hampatong Pantak – or – Patong Pantak figure evokes the guardian of the Dayak people
West Kalimantan, Borneo Island, Indonesia.
Hampatong (from patong, which in the Dayak language means statue) is the term used for the ancestors and protective figures made of hard “iron wood”, which the Dayaks of Borneo set up in burial places as memorial sculptures in honor of the dead, or in front of their community spaces as guardians. This ‘hampatong’ has horizontally protruding arms, inserted to the left
it’s on the right. The ‘hampatong pantak’ are responsible for protecting the village from evil spirits. The gesture of the outstretched arms to the left and to the right refers to a ritual dance of the Dayak, in which with similar movements the good and useful spirits are invited to visit the Dayaks.
-The Bateba figure, of the Lobi people (Burkina Faso) evokes an ancestral ancestor who has the function of protecting the village through constant communication with the Spirits.
As always happens in non-European cultures, the message entrusted to the statue is clear and declared by the gestural language, well grounded in a system of constantly enlivened relationship between worldview and daily life.
-The work of Agenore Fabbri,( Omaggio a Lucio Fontana, Bronzo- 1968, cm 160x80x35 ) although distant in time and in aesthetic language from the other two, speaks the same language, that of a humanity in need of comfort and greater help: the egg enclosed within it, an amazing homage to Lucio Fontana, contains a hope of great relevance.

KALIMATAN FIGURE, Menyuke tribe
hampatong pantak
The outstretched arms are to recieve ancestral spirits;
Wood and ceramic, 103 cm
Borneo
Provenance:
Private collection, Spain
Published:
A. C. Salavedra, F. Pujol, Y. Ferrandin, J.M Ferrater, Ancestres Dels Mars Del Sud, Fundacio Caixa, Girona, 2007, p.82
Exhibited:
Ancestres Dels Mars Del Sud, Fundacio Caixa, Girona, from 21 September to 11 November 2007

Bateba, Cultura Lobi ( Burkina Faso )

Provenienza collezioni
Jean Paul Delcourt
Giovanni F.Scanzi
Abidjan

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